Il 25 marzo 421, esattamente milleseicento anni fa, è la data simbolica scelta come giorno di fondazione della città di Venezia: fa riferimento a quando, secondo fonti scritte, venne consacrata la chiesa di San Giacomo di Rialto. La città avrebbe però origini ancora più antiche, secondo le principali ricostruzioni storiche.
Infatti, i primi insediamenti di pescatori nella laguna veneta risalirebbero all’età preromana: secoli dopo, in concomitanza con le invasioni barbariche tra il 400 e il 600, questi insediamenti avrebbero accolto le popolazioni in fuga dall’entroterra veneto, formando così il primo nucleo di quella che è oggi Venezia.
Non tutti sanno, però, che oltre ad essere stata una potenza mondiale, crocevia di commerci, arte e cultura, molte parole attuali di uso comune nella lingua italiana derivano dal dialetto veneziano.
Ma quali sono queste parole?
CIAO
Il saluto italiano più comune e conosciuto iniziò a diffondersi a partire dall’Ottocento proprio da Venezia, dove nacque dalla contrazione della frase “sciavo vostro” (“schiavo vostro”), una forma di saluto reverenziale proveniente dal tardolatino “sciavus”. Il termine “schiavo” deriva a sua volta da “slavo”, dato che nel tardo Medioevo le popolazioni balcaniche — a Venezia come in altre parti d’Europa — erano perlopiù impiegate nelle servitù.
QUARANTENA
La storia delle isole della laguna è stata segnata da epidemie e pestilenze portate da navi e marinai provenienti da tutto il Mediterraneo in un luogo dalle condizioni igieniche già piuttosto complicate. Il governo veneziano fu il primo in Europa a introdurre provvedimenti per arginare la diffusione della peste: nei primi anni del Quattrocento iniziò a concentrare sistematicamente i malati contagiosi nella vecchia isola di Santa Maria di Nazareth, nota successivamente come Nazaretum e infine Lazzaretto. Nel 1468 in laguna fu istituito il Lazzaretto Nuovo, dove marinai appena sbarcati e altri possibili contagiati venivano isolati per quaranta giorni — da qui il termine “quarantena” – e se effettivamente affetti da malattie contagiose portati al Lazzaretto Vecchio.
PANTALONI
Pantalone e Colombina sono le maschere veneziane più famose della commedia dell’arte. Il primo venne creato nel Cinquecento per rappresentare un mercante ricco e avido, vestito con delle caratteristiche calze lunghe, il cui nome era il termine dispregiativo usato nei confronti dei figli agiati delle famiglie veneziane. Dal suo vestiario, i francesi iniziarono a indicare le calze lunghe come “pantalons”, termine tuttora in voga.
GHETTO
Il ghetto è uno dei luoghi più caratteristici di Venezia. Lì si trovano gli edifici residenziali più alti della città, costruiti in seguito all’obbligo imposto agli ebrei veneziani di risiedere in una piccola isola del centro storico (che veniva chiusa al resto della città dal tramonto all’alba). La zona scelta come nucleo originario del ghetto era precedentemente conosciuta come “l’isola del getto” per la presenza di fonderie dedite alla costruzione di cannoni da guerra, che producevano appunto le colate di metallo (i getti). Fu probabilmente la pronuncia scorretta delle prime famiglie ebree provenienti da Oriente e dal Centro Europa a trasformare getto nell’attuale parola.
Confidando nella vaccinazione massiva della popolazione mondiale che possa permettere di tornare a viaggiare quanto prima, non può mancare al vostro itinerario turistico la città lagunare, famosa nel mondo anche per le sue scuole di specializzazione e per la sua Università.