Non mettere tutte le uova nello stesso paniere

Mai come oggi ai tempi del coronavirus i nostri soldi depositati sui conti correnti sono a rischio perdite per le minacce di prelievi forzosi, di imposte patrimoniali, di commissioni bancarie in aumento. Da giorni si è iniziato a parlare di una nuova tassa sui soldi, occulta e quindi anche più subdola, quasi invisibile e quindi pericolosa, e dalla quale occorre difenderci anche se è difficile. Partiamo dal fatto che ci sono troppi, tanti soldi sul conto corrente e tanta incertezza su ciò che sta avvenendo nelle nostre storie personali e professionali. L’uomo tendenzialmente ha la necessità di superare un “senso di impotenza” in quanto per natura vorrebbe avere il potere sulle cose, sulle situazioni e cercare soluzioni rapide a tutto. Sicuramente in questi giorni è uno stato collettivo, che ci accomuna, che ci unisce e forse rende simili anche le nostre preoccupazioni che seguono quella primaria: l’esigenza di “sopravvivere”.

La recessione sociale

In questi giorni non si fa che parlare, anche le telefonate hanno una media di oltre 30’, gli argomenti sono sempre gli stessi, anzi l’argomento è uno solo. Si alternano fasi di euforia generata dalla voglia di speranza ad altri di sconforto. Si confonde il vero con il falso, c’è una gran confusione ma all’improvviso inesorabili arrivano i bollettini che sono l’unica certezza , sempre che non entriamo nel merito dei criteri di calcolo, ora anche tra paese e paese. Tutto scorre troppo , troppo lentamente …la paura è che ci possa invadere l’apatia. E’ arrivato il momento, in questa fase di emergenza da coronavirus, di occuparci del rischio di “recessione sociale”.

Il tempo ritrovato per un Italia unita

La casa è il palcoscenico sul quale recitare la propria esistenza…..sarebbe la sintesi di William Shakespeare.

E’ domenica , un giorno di riposo che si confonde con tutti gli altri da quando siamo costretti a vivere “prigionieri” nelle nostre case di cui solo ora ci soffermiamo ad osservare alcuni particolari, come l’irregolarità del pavimento della terrazza e ad ascoltare il rumore provocato dal cucchiaino poggiato sulla tazzina del caffè. Questi particolari, fino ad ieri banali, sono significativi , poiché fanno riaffiorare alcuni ricordi sopiti. Nelle città il rumore del traffico urbano sovrasta tutto fino a disturbare il naturale cinguettio degli uccelli costretti a modificare i toni del canto. Gli uccelli modificano il loro canto in risposta al rumore del traffico, che influisce sulla loro capacità di attrarre le femmine e di difendere dagli intrusi il proprio territorio. Gli scienziati constatarono come gli uccelli si adattassero alle variazioni del rumore del traffico, regolando la durata e il tono del canto per riuscire a comunicare meglio con i loro simili. Nel momento in cui il traffico stradale veniva bloccato, per esempio dai blocchi imposti dall’inquinamento , gli uccelli riprendevano a cinguettare come prima, utilizzando toni più bassi e di maggiore durata. Noi dovremmo fare come loro , dovremmo utilizzare toni più bassi e di maggiore durata per iniziare a dialogare sia in famiglia che con quegli amici dimenticati ,anche quelli più lontani. E’ l’occasione di riscoprire i vecchi amici, anche se non si riesce a riconoscerli in quanto è passato molto tempo dall’ultima volta che li abbiamo visti o sentiti.

Coronavirus: il tempo per riscoprire i nostri valori

Vi racconto una favola e come tutte le favole spesso sono cattive e paurose, piene di streghe, mostri , disastri e solo alla fine giunge il lieto fine. Quindi, c’era una volta un mondo che non c’è più e che mai più …..

Quanti di noi, tutti, fin dalle prime notizie dai primi giorni hanno detto, pensato che quello che stiamo vivendo ricorda la trama di tanti film di fantascienza . Anche io ho fatto una simile riflessione paragonando l’incredibile situazione a quella che qualche anno fa avevo appreso leggendo un libro, Cecità, ben fatto dello scrittore Jose’ Saramago, premio nobel per la letteratura. Il libro narra di un tizio un automobilista che improvvisamente in una città si accorge di essere diventato improvvisamente cieco e riuscirà a guadagnare la via di casa solo con l’aiuto di un uomo , peraltro che si rileverà un ladro. L’uomo insieme alla moglie andrà da un un medico specialista che non riuscirà a spiegare l’improvvisa cecità.

Gli stranieri in Italia , il Coronavirus – untori ed infetti

Sono oltre 5,3 milioni gli stranieri residenti in Italia , quelli con cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. Gli stranieri residenti rappresentano il 9% dell’intera popolazione residente in Italia. La comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 23 % di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania con circa il 9% e dal Marocco con l’8%. Se a questi si aggiungono i non residenti il totale sale a circa 6,5 milioni , il 10% della popolazione che vive in Italia.

Come cambieranno i numeri dopo questa epidemia? Come cambieranno le abitudini dei viaggiatori e soprattutto dei lavoratori e delle imprese nel nostro paese? Al momento è impossibile dare risposte a queste domande, possiamo solo analizzare uno dei settori più colpiti: il turismo.