Le Grotte di Castellana tra paradiso e inferno

Le Grotte di Castellana sono uno dei siti geologici più interessanti e famosi del nostro patrimonio naturale. Celebri per le formazioni di bianco alabastro che hanno reso la Grotta Bianca nota a livello internazionale, le Grotte sono un immenso ecosistema e un punto di riferimento importantissimo per la divulgazione scientifica grazie al Museo dedicato al loro scopritore e all’osservatorio astronomico che si trova a pochissima distanza dal complesso.

Dove si trovano?

Site a pochissima distanza dal comune di Castellana, nella Città metropolitana di Bari, le Grotte di Castellana fanno parte del patrimonio naturale e culturale della zona chiamata Terra dei Trulli, compresa nella Valle d’Itria. Le Grotte di Castellana sono state scoperte ufficialmente nel 1938 dallo speleologo Franco Anelli, il quale ebbe per primo il coraggio di calarsi attraverso la cava che era nota da tempo agli abitanti della zona di Castellana. Attraverso lo stretto cunicolo, Anelli raggiunse il fondo del grande abisso a cui fu dato il nome di La Grave.

Cosa troviamo nelle Grotte?

Oggi il percorso completo all’interno delle Grotte è di circa tre chilometri, da percorrere in circa tre ore lungo un tracciato che comincia naturalmente proprio da La Grave, di cui oggi si può raggiungere il fondo comodamente grazie ad una lunga scalinata. Oggi si sa che ciò che è stato scoperto finora del complesso sistema di cavità delle Grotte di Castellana è soltanto una piccola parte di un sistema ancora più maestoso: infatti, è stata scoperta un'altra cavità che potrebbe costituire l’accesso a nuove zone non ancora esplorate. Il percorso che i turisti hanno la possibilità di seguire all’interno delle Grotte di Castellana attraversa un gran numero di ambienti molto diversi tra loro a cui sono stati attribuiti nomi fantasiosi e suggestivi, talvolta derivati direttamente dalla mitologia. Dalla Grave si passa ad esempio nella Grotta Nera, all’interno della quale si trova la concrezione calcarea a cui è stato dato il nome di Lupa Capitolina, poiché assomiglia in modo impressionante alla lupa che allattò Romolo e Remo. Nell'ambiente seguente si raggiunge il cosiddetto Cavernone dei Monumenti e un’altra serie di ambienti che si allargano e si restringono fino a condurre nel cosiddetto Lungo Corridoio del Deserto o Grand Canyon: il nome di questa zona è dovuto alla presenza di minerali ferrosi che danno alle pareti del corridoio un caratteristico colore rosso, che ricorda quello della terra dei canyon americani. La seconda parte del percorso si snoda dalla Caverna della Torre di Pisa al Laghetto dei Cristalli che immette direttamente nell’ambiente più suggestivo, affascinante e famoso delle Grotte di Castellana: la Grotta Bianca. La Grotta Bianca è una cavità immensa, posta al livello più profondo delle Grotte di Castellana: sembra sostenuta da enormi stalagmiti che pendono dal soffitto e da stalattiti quasi trasparenti, che spesso raggiungono dimensioni davvero impressionanti. Il bagliore dell’alabastro alla luce delle torce e del suggestivo sistema di illuminazione ha fatto guadagnare a questa caverna la fama di “grotta più splendente del mondo”, come amano ripetere le guide turistiche. Spettacoli all’interno delle Grotte Dal 2008 all’interno delle Grotte di Castellana viene allestito lo spettacolo chiamato “Hell in the Cave” e che mette in scena estratti de L’Inferno di Dante Alighieri. Si tratta di un allestimento imponente che occupa buona parte della cavità conosciute delle Grotte di Castellana. Le repliche si susseguono per tutto il corso dell’anno e si può assistere allo spettacolo acquistando anche il biglietto per il tour delle grotte, da eseguire prima o dopo. Adesso che tutto sembra tornare alla normalità, che tu sia un turista o un cittadino straniero residente in Italia, non perdere l’occasione di visitare questa meraviglia della Terra di Bari.

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