Un vocabolario gigante a spasso per l’Italia

Un colossale dizionario si aggira per le strade e le piazze italiane, non minaccioso ma semmai con l’intento di far conoscere i cambiamenti della nostra lingua a residenti e visitatori nel corso degli ultimi decenni. Questo immenso Zingarelli farà bella mostra di sé, per il momento, in sei città italiane: Milano, Padova, Torino, Forlì, Roma e Lecce. Il dizionario misura ben quattro metri per tre, ed è dotato di un touch-screen che consente l’interazione tra chi lo consulta e la lingua di Dante: nella fattispecie saranno analizzate una cinquantina di parole, la loro storia e l’evoluzione del loro significato nel corso degli anni.

Quali parole hanno cambiato significato negli anni?

Nel corso degli anni tante parole sono entrate a far parte del nostro lessico quotidiano, basti pensare a tutte le innovazioni tecnologiche, come smartphone, tablet, Ipad o consolle da gioco. Ma tante altre hanno assunto nel corso degli anni letteralmente un significato differente da quello di origine. Vediamone alcune! Collaudo: originariamente questa parola stava a significare approvazione, complimento (dal latino “cum laude”) mentre oggi assume un valore di approvazione sì, ma riferita alle verifiche di macchine o materiali per testarne l’efficienza e i requisiti. Farsa: attualmente questa parola ha il significato di ridicolo, sia riferita alla vita reale che al linguaggio teatrale al quale si riferiva: agli albori, però, questa parola indicava un riempimento, una farcitura, molto probabilmente dovuto al fatto che con questo nome si indicassero gli spettacoli che andavano in scena tra un atto e l’altro delle rappresentazioni più importanti. Tradimento: ai giorni nostri assume una connotazione negativa, brutta, assolutamente pregiudizievole per l’atto o la persona alla quale si riferisce. In realtà, in principio aveva un significato molto più imparziale, e cioè quello di consegnare: è stato principalmente l’evolversi e l’affermarsi del cristianesimo nella società, facendo riferimento a Giuda, a modificarne in maniera così dura e netta l’accezione del termine.

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