Alla scoperta dei segreti della culla del rinascimento: Firenze

È primavera inoltrata, magari è il caso di fare un bel viaggio. Perché non in Toscana, a Firenze? E’ sempre una bella meta, anche se l’avete già visitata. E’ uno scrigno di segreti e curiosità. Quando ci ritornerete la vedrete con occhi diversi, cercando di scrutare nell’anima di questa città da favola. E’ una città che i turisti trovano in tutte le mappe turistiche, siti di viaggi e tutti gli studenti la trovano nei libri di storia. Famosa per cattedrale Santa Maria del Fiore con la sua cupola, frutto dell’ingegno del grande Brunelleschi, la torre di Giotto e gli affreschi di Giorgio Vasari e per la meravigliosa Galleria degli Uffizi. Ma se aguzzate un po’ la vista, sparse per la città troverete delle chicche davvero particolari. Ecco alcune.

La Berta

La famosa Berta è una scultura risalente ai tempi antichi che ritrae la testa pietrificata di una donna. Le curiosità popolari di Firenze che ruotano attorno all’opera sono tra le più disparate. Alcune raccontano di uno scienziato accusato di eresia e stregoneria e per questo condannato a morte, altre parlano di una fruttivendola a cui fiorentini vollero dedicare un riconoscimento per la gentile donazione fatta alla chiesa. Altre ancora narrano che la scultura mozzata sia un lascito di epoca romana.

La Finestra Sempre Aperta

In Piazza Santissima Annunziata a Firenze, dietro una finestra si cela una triste storia d’amore risalente al sedicesimo secolo. Nel Palazzo Griffoni viveva una giovane coppia innamorata, ma con l’arrivo della guerra l’uomo partì in soccorso della patria e alla donna non rimase altro che aspettare il suo ritorno alla finestra. Da oltre 400 anni, quella persiana è rimasta sempre aperta, mentre il fantasma della donna, dice la curiosità popolare, è rimasto in trepida attesa del ritorno del proprio amato.

L’Importuno

In Piazza della Signoria, nella parte inferiore della facciata di Palazzo Vecchio a Firenze, c’è un particolare graffito che rappresenta il volto di un uomo scolpito nella pietra, che i fiorentini usano chiamare L’Importuno. La curiosità è nel fatto che la tradizione racconta che il profilo, ad opera di niente meno che Michelangelo Buonarroti, rappresenterebbe una persona che spesso fermava e importunava il maestro parlando delle proprie miserie e dei fallimenti subiti. L’artista, nel tentativo di liberarsi di questo loquace uomo, iniziò a tracciare con martello e scalpello il suo volto. Ecco, quindi, un’idea per il vostro prossimo viaggio. Munitevi di spirito d’avventura, di documento di viaggio e magari anche di passaporto sanitario.
“Firenze è bella, ma molto umida. Ma le rose fioriscono ancora nel giardino di Boboli all’aria aperta. E quali tesori nelle gallerie! Dio mio, guardai la Madonna della Seggiola nel ’63; la guardai una settimana e soltanto ora l’ho vista. Ma oltre ad essa quanto ancora di divino.” Fëdor Dostoevskij

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