Viganella non è un paesino dell’Afghanistan e questo articolo non parla del libro di Khaled Hosseini. Viganella è un borgo piemontese che è diventato una meta turistica perché possiede una particolarità unica: ha un sole artificiale.
Notte polare a Viganella
Trovandosi in una profonda valle, circondata da montagne tanto alte da impedire la luce del sole, si ritrova all’ombra per 83 giorni all’anno, esattamente dall’undici novembre al due febbraio. Il giorno del “ritorno” del sole si celebra una grande festa che unisce tutti gli abitanti del paese agli innumerevoli turisti che raggiungono il borgo.
Grazie alla genialità dell’architetto Giacomo Bonzani è stato possibile costruire uno specchio gigante di acciaio, usato per dirottare i raggi del sole e dirigerli verso la parte più profonda della valle. Lo specchio, ovviamente mobile, segue la rotazione terrestre affinché non venga perso alcun raggio di sole.
Al tramonto, anche il gigante di acciaio si va a riposare: viene coricato orizzontalmente in modo tale che eventuali piogge, puliscano la polvere sul suo torso per riportare nuovamente l’indomani la luce a Viganella.
Il sole in ferie
Durante l’estate, quando i suoi servigi non sono più necessari, lo specchio viene coperto e mimetizzato oppure usato per osservazioni astronomiche, in caso di eclissi o pleniluni estivi.
Ultimamente però, questo aggeggio mastodontico non è stato usato per problemi di manutenzione e i pochi residenti della valle (meno di 200 abitanti) sono ritornati nell’ombra.
Resta comunque una meta interessante da visitare. Infatti, possiamo trovare un po’ di notte polare anche qui in Italia senza la necessità di viaggiare oltre il Circolo Polare Artico.