Il
30 Giugno 2020 il Consiglio dell’Unione Europea ha deliberato con esito favorevole l’
allentamento graduale delle restrizioni, approvate nei mesi precedenti per contenere il contagio da Coronavirus, ai viaggi nell’Unione Europea diversi da quelli essenziali.
In poche parole si può ritornare a viaggiare e gli Stati membri restano responsabili della riapertura delle frontiere e non sono obbligati ad eliminare le restrizioni di viaggio, infatti,
l'Italia ha posto delle condizioni per coloro che provengono dai Paesi Extra UE: isolamento fiduciario e sorveglianza.
Dal 1 luglio sono stati riaperti i confini dell’Europa ai cittadini dei seguenti Paesi Extra UE:
L’Europa aprirà alla
Cina solo se sarà confermata una reciprocità, ovvero anche gli Europei potranno fare ingresso in Cina.
Per il momento sono esclusi gli
Stati Uniti, la
Russia, il
Brasile, l’
India e
Israele dove l’aumento dei contagi segna nuovi record ogni giorno.
L’ingresso in Italia, per i cittadini Extra UE
non facente parte della lista stilata da Bruxelles,
è possibile solo per motivi di studio, lavoro, salute e urgenza.
L’elenco dei Paesi terzi sarà rivisto dal Consiglio Europeo ogni due settimane, in base alle informazioni raccolte dalle autorità competenti e comunque l’apertura delle frontiere dovrà avvenire in modo coordinato tra gli Stati Membri.
Sono stati individuati tre criteri per definire gli Stati terzi con cui riaprire i confini:
- soglia inferiore a 16 contagiati su 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane;
- la tendenza dei nuovi casi, a partire dal giorno della riapertura delle frontiere, deve essere stabile o in diminuzione rispetto alle ultime 2 settimane esaminate;
- valutazione delle misure adottate dallo Stato Extra UE per il contenimento della pandemia (test, monitoraggio, ricerca di contatti, blocco, elaborazione e meccanismi di notifica).
Resta la facoltà all’Unione Europea di riaprire o chiudere le frontiere esterne ai residenti di un Paese Extra UE a seconda della valutazione della situazione sanitaria locale.
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