Cari soci, negli articoli precedenti abbiamo, un po’, girovagato per il Lazio. Con la speranza che presto si potrà viaggiare anche fuori dai confini della regione dove ci troviamo momentaneamente, vi proponiamo di fare un giro in Molise.
Il Molise, la seconda regione più piccola d’Italia, purtroppo non è una classica meta turistica ma racchiude molte gemme preziose che vale la pena visitare come, ad esempio, i numerosi castelli medievali.
Il capoluogo di questa regione è Campobasso. In questa città si tiene la Sagra dei Misteri. Durante questa sagra, tra le strade della città, prendono vita quadri che rappresentano scene bibliche e agiografiche. Questa tradizione ha inizio nel XV secolo. La sfilata comincia dal Museo dei Misteri che raccoglie costumi d’epoca, fotografie e cataloghi.
Il simbolo di questa città è un maniero che si eleva su una collina, la cui torre è una delle più alte d’Italia, è il castello Monforte, la prima testimonianza del quale risale al 1375. E’ particolarmente interessate visitarlo da cima a fondo, letteralmente, in quanto le due più grandi attrazioni sono i sotterranei ed il panorama pittoresco che si ha dal terrazzo.
Pochi sono a conoscenza del fatto che questa regione ed i dintorni del Campobasso hanno funto da set per diversi film tra cui “Continuavano a chiamarlo Trinità” con B.Spencer e T.Hill oppure “Non ti muovere” di S. Castellitto.
Recentemente, Campobasso è diventato un museo a cielo aperto, in quanto ospita famose opere di street art di rilievo nazionale come “L’arcobaleno nella roccia” e “Il soldato” dell’artista Blu.
Sicuramente, l’arte culinaria di una città di tradizione come Campobasso è ricca di piatti prelibati come “nirvi e musse” (antipasto a base di muso di vitellino), i cavatelli al ragoût, fusilli alla molisana. Il dessert? Beh, “picellati” ovviamente, panzerotti a base di mosto cotto, miele, mandorle e cotti al forno.
Prepariamoci per il prossimo viaggio appena possibile perché come dicono i campobassani “Tutte passe, tutte zhe scorde e tutte zhe lasse” (Tutto passa, tutto si scorda e tutto si lascia).