A distanza di una settimana dal passaggio dalla zona bianca a quella gialla del Friuli-Venezia Giulia, l’Italia si ritrova in una situazione nuovamente complessa. Ancora una volta le mutazioni del Sars-Cov-2 intimoriscono i policy-makers europei e le prospettive del mese di dicembre.
Dicembre 2020 non è annoverato tra i migliori momenti degli ultimi anni: l’Italia vantava una serie di primati estremamente negativi quali contagi e decessi giornalieri, la crisi sanitaria era acuta e in fase espansiva, e la situazione economica era devastante.
In questo contesto, gli italiani si ritrovarono a “festeggiare” con severe limitazioni sociali sia il Natale che il nuovo anno, potendo solo sperare in un 2021 diverso, migliore.
Un Natale caldo
Ad una settimana dal passaggio del Friuli-Venezia Giulia, anche il Trentino-Alto Adige torna in zona gialla. I sindaci e le Regioni del Bel Paese si stanno muovendo nel duplice tentativo di tutelare e incentivare i consumi del periodo natalizio e, contemporaneamente, assicurare un dicembre sicuro, diverso dal precedente.
Fortunatamente, c’è una differenza sostanziale rispetto all’anno precedente. Si tratta dei quattro vaccini che l’EMA (European Medicines Agency) ha approvato a livello europeo. Questi vaccini rappresentano senza ombra di dubbio gli strumenti più efficaci per perseguire l’obiettivo della sicurezza sanitaria.
Da Delta ad Omicron
Di pari passo, come in una partita a scacchi, nuove e pericolose varianti mettono in discussione tutti gli sforzi effettuati fino ad ora, minacciando nuovamente le ultime settimane dell’anno. Tra queste, la più compromettente è la variante Omicron, di origine sudafricana.
Dal momento della sua scoperta, Omicron ha immediatamente suscitato preoccupazione a causa del suo potenziale infettivo, molto superiore rispetto alle precedenti mutazioni (principalmente la variante Delta). Nonostante siano ancora pochi i casi accertati in Italia, la virulenza di questa variante minaccia di far ripiombare il Paese in zone con diversi colori.
Inoltre, è attualmente in discussione, a livello globale, il grado di protezione che gli attuali vaccini sono capaci di offrire contro la variante Omicron.
Un eventuale ritorno dei colori?
Ritornano, assieme al Natale, le preoccupazioni per i colori delle regioni, le discussioni sui parametri da usare per definire tali passaggi e le limitazioni che ne derivano.
Cosa fare?
In Europa la situazione sta degenerando. Germania e Austria pensano all’introduzione del vaccino obbligatorio a partire da febbraio 2022, alcuni Paesi pensano alla chiusura dei confini per evitare la diffusione della variante Omicron, principalmente il blocco Visegrad, altri si preparano a contenere i danni della preannunciata quarta ondata. In Italia, per bilanciare la risalita dei contagi e l’eventuale diffusione di Omicron, il commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo ha stabilito una nuova roadmap incentrata su due punti.
- nuova enfasi alla campagna vaccinale, con obiettivi ambiziosi per quanto riguarda le terze dosi, quali le 400 mila somministrazioni giornaliere;
- l’introduzione del Super green pass volto a potenziare le misure già vigenti, come l’estensione dei controlli sui mezzi di trasporto pubblici.