Un tema che si è riproposto in questo ultimo periodo è quello relativo all’acquisizione della cittadinanza italiana per chi nasce sul territorio nazionale, il cosiddetto “Ius soli”.
Lo "Ius soli” fa riferimento alla nascita sul "suolo", cioè sul territorio dello Stato e si contrappone, nel novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, allo "Ius sanguinis", imperniato invece sull'elemento della discendenza o della filiazione. Per i paesi che applicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori.
Ma come si acquisisce la cittadinanza italiana?
La
Legge 91 del 1992 indica il principio dello “Ius sanguinis” come unico mezzo di acquisto della cittadinanza a seguito della nascita, mentre l'acquisto automatico della cittadinanza “iure soli” continua a rimanere limitato ai figli di ignoti, di apolidi, o ai figli che non seguono la cittadinanza dei genitori. La disciplina contenuta nel provvedimento varato dal Consiglio dei ministri del 4 agosto 2006 introduce una nuova ipotesi di Ius soli proprio con la previsione dell’acquisto della cittadinanza italiana da parte di chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui uno almeno sia residente legalmente in Italia senza interruzioni da cinque anni al momento della nascita.
Altri modi per acquistare la
cittadinanza sono la “iure communicatio", ossia la trasmissione all'interno della famiglia da un componente all'altro (matrimonio, riconoscimento o dichiarazione giudiziale di filiazione, adozione), il "beneficio di legge", allorché, in presenza di determinati presupposti, la concessione avvenga in modo automatico, senza necessità di specifica richiesta, e, infine, la "naturalizzazione", che comporta non una concessione automatica del nuovo status, ma una valutazione discrezionale da parte degli organi e degli uffici statali competenti.
Infine ultimo elemento è rappresentato dallo “Ius culturae”, principio del diritto per cui gli stranieri minori acquisiscono la cittadinanza del Paese in cui sono nati e vivono, a patto che ne abbiano frequentato le scuole o vi abbiano compiuto percorsi formativi equivalenti per un determinato numero di anni.
In quali Paesi si applica lo Ius soli?
Quasi tutti i paesi del continente americano applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni (tra questi gli Stati Uniti, il Canada e quasi tutti i Paesi dell’America latina).
Alcuni Paesi europei, come la Francia, la Germania, l’Irlanda e il Regno Unito, concedono altresì la cittadinanza ius soli, sebbene con alcune condizioni.
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