In questo periodo siamo ancora con la testa alle vacanze: c’è chi è già partito e chi invece si appresta a farlo a breve. Ma tra circa un mese si ripresenterà il dilemma che ha diviso il Paese nell’ultimo anno e mezzo, ossia l’apertura delle scuole e delle Università.
La settimana scorsa il Consiglio dei ministri ha approvato un
Decreto-Legge che prevede misure da adottare per consentire la ripresa delle attività scolastiche nella massima sicurezza, a partire dal 1° settembre.
In cosa consiste il Decreto-Legge?
Nel prossimo anno scolastico tutte le
scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università, saranno tenute a svolgere le proprie attività
in presenza. Ovviamente è possibile che attività singole tornino a essere svolte in modalità di didattica a distanza, qualora in quella determinata area non venga disposto il passaggio a zona arancione o rossa a seguito di crescita dei contagi da Covid oppure si verifichino focolai all’interno degli istituti stessi.
Dovranno essere adottate delle misure minime quali:
- Obbligo di indossare le mascherine (ad esclusione dei bambini sotto i sei anni di età o di ragazzi con patologie che non permettano l’uso del dispositivo di protezione)
- Divieto di accesso nelle aule se presenti problemi respiratori o febbre oltre i 37,5°
- Il personale scolastico e gli
studenti universitari devono essere in possesso del
Green Pass: qualora non si possedesse, è considerata assenza ingiustificata e, a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro deve essere sospeso con l’annullamento della retribuzione o di qualsiasi altro compenso.
Come scritto all’inizio dell’articolo, il tema della scuola è stato sempre molto divisivo nella vita politica e sociale italiana di questo ultimo anno e mezzo: come tutti ci auguriamo che questa nuova stagione invernale, grazie soprattutto alla popolazione vaccinata, possa portare realmente a un ritorno verso la normalità.
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